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Che mettiamo una pietra sopra questo mistero. Tu sei libera di mantenere il segreto,
ma devi promettermi che non farai mai più visite notturne al cottage né altre cose che
finora hai cercato di nascondermi. Sono disposto a dimenticare il passato se mi
assicuri che non ci sarà più niente di tutto questo nel nostro futuro.
Ero sicura che ti saresti fidato di me esclamò Effie con un gran sospiro di
sollievo. Farò ciò che desideri. E ora allontaniamoci da qui, per favore.
Ancora aggrappata alla mia manica, mi trascinò via. D un tratto mi volsi indietro
e... alla finestra del piano superiore c era la faccia livida e immota che ci osservava.
Quale collegamento poteva esserci tra quella creatura e mia moglie? E come poteva
quella donna rozza e incivile che avevo visto il giorno prima, avere qualche rapporto
con lei? Era un difficile enigma e nel mio intimo sapevo che non ci sarebbe stata pace
per me finché non l avessi risolto.
Per due giorni dopo l accaduto restai a casa e mia moglie sembrò mantenere
lealmente il nostro patto perché, per quanto ne so, non uscì mai. Il terzo giorno, però,
ebbi la certezza che la sua promessa non era sufficiente per neutralizzare quella
segreta, malefica influenza che tendeva ad allontanarla da suo marito e dai suoi
doveri.
Ero andato in città, quella mattina, ma ritornai con il treno delle 2,40 invece che
con quello delle 3,36 che prendevo abitualmente. Non appena giunto nell atrio, la
cameriera personale di Effie mi accolse con una faccia allarmata.
Dov è la signora? le chiesi.
Credo sia andata a fare una passeggiata rispose la ragazza, visibilmente
imbarazzata.
Nella mia mente si annidò subito un sospetto. Salii al piano disopra per assicurarmi
che Effie non fosse in casa. Mentre mi affacciavo alla finestra, vidi la cameriera con
la quale avevo appena parlato correre attraverso il prato in direzione del cottage.
Subito intuii che cosa significava quella corsa: mia moglie si era recata là e aveva
chiesto alla cameriera di avvertirla se fossi rincasato in anticipo.
Fremente di rabbia, scesi dabbasso e percorsi il prato ben deciso a porre fine una
volta per tutte a quella storia. Vidi mia moglie e la cameriera che si inoltravano
frettolosamente lungo il viottolo, ma mi guardai bene dal raggiungerle. In quel
cottage era nascosto un segreto che non avrebbe proiettato su di noi ancora a lungo la
sua ombra cupa. Non bussai nemmeno alla porta, girai la maniglia e irruppi dentro.
Al pianterreno tutto era tranquillo; in cucina una pentola borbottava sul fuoco e un
gatto nero se ne stava acciambellato dentro una cesta. Non c era segno della donna
che avevo visto giorni prima. Corsi nella stanza accanto: deserta! Allora salii al piano
superiore e in cima alle scale trovai altre due stanze vuote. Non c era anima viva in
quella casa. Mobili e quadri erano di pessimo gusto, salvo quelli nella camera con la
finestra a cui avevo visto affacciata quella strana faccia livida, eleganti e confortevoli.
I miei sospetti divamparono, ma il colpo peggiore lo ebbi nel vedere una copia di
una fotografia di mia moglie, scattata su mia richiesta tre mesi prima.
Mi fermai abbastanza a lungo per avere l assoluta certezza che la casa fosse
completamente deserta, poi me ne andai con un tremendo peso sul cuore.
Trovai mia moglie nell atrio quando entrai in casa, ma ero troppo addolorato e
arrabbiato per parlarle e, spingendola da una parte, andai nel mio studio. Lei però mi
seguì ed entrò prima che chiudessi la porta.
Sono desolata di non aver mantenuto la promessa, Jack mi disse, ma se tu
conoscessi le circostanze, sono sicura che mi perdoneresti.
Allora svelami tutto le imposi.
Non posso, Jack, non posso!
Finché non mi avrai detto quello che è successo nel cottage e chi è che ha preso
quella fotografia, non può esserci confidenza né fiducia tra noi replicai.
E precipitosamente abbandonai la casa.
Questo è accaduto ieri, signor Holmes, e da allora non ho più rivisto Effie né
saputo altri particolari sulla misteriosa vicenda. È la prima volta, vi ripeto, che
un ombra si insinua tra noi e ne sono così scosso da non sapere come comportarmi.
Poi stamattina, come in un lampo, ho capito che voi eravate l unica persona in
grado di aiutarmi ed eccomi qui per mettermi incondizionatamente nelle vostre mani.
Se c è qualche punto che non ho chiarito a sufficienza, interrogatemi pure. Ma, per
carità, ditemi subito che cosa devo fare perché non sopporto più l angoscia che mi
attanaglia.»
Holmes e io avevamo ascoltato con il più profondo interesse quel racconto
straordinario espresso in modo frammentario da un uomo che appariva sotto
l influenza di una terribile emozione. Il mio compagno rimase in silenzio per un po ,
con il mento appoggiato alla mano, perso nei suoi pensieri. Finalmente si riscosse.
«Ditemi, signor Munro, potreste giurare che quella comparsa alla finestra era una
faccia maschile?»
«L ho vista sempre a distanza, non potrei pronunciarmi.»
«Sembra però che vi abbia impressionato in modo molto sgradevole, no?»
«Aveva un colore strano e una strana rigidità di lineamenti. Quando mi sono
avvicinato è scomparsa d improvviso.»
«Quanto tempo fa vostra moglie vi chiese le cento sterline?»
«Circa due mesi orsono.»
«Avete mai visto una fotografia del suo defunto marito?»
«No. Ci fu un grande incendio ad Atlanta poco dopo la sua morte e tutte le carte
andarono distrutte.»
«Tuttavia vostra moglie era in possesso del certificato di morte.»
«Sì, ne fece fare un duplicato dopo l incendio.»
«Vi siete mai incontrato con qualcuno che l avesse conosciuta in America?»
«No.»
«Lei ha mai espresso il desiderio di tornare a rivedere quei luoghi?»
«No.»
«Grazie. Ora vorrei riflettere un poco su tutto quanto. Se il cottage è sempre
deserto, la faccenda si complicherebbe; se invece, come sono propenso a credere, gli
inquilini sono stati messi in guardia dalla vostra visita e l hanno lasciato prima che
arrivaste, ieri, allora potrebbero essere tornati indietro. Non sarà difficile chiarire
questo punto. Permettetemi di darvi un consiglio: tornate a Norbury ed esaminate di
nuovo le finestre del cottage. Se avete ragione di credere che è abitato, non forzate gli
avvenimenti e mandate un telegramma al mio amico e a me. Saremo al vostro fianco
un ora dopo averlo ricevuto e allora verremo a capo della matassa.»
«E se è ancora vuoto?»
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